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LA NUOVA SFIDA DEGLI ILLUSTRATORI DI GRAPHIC NOVEL: LA DIVINA COMMEDIA

Il mondo ultraterreno immaginato da Dante rivisto nello stile e nei colori dell’universo Marvel.


La Divina Commedia, fin dalla sua prima pubblicazione, ha affascinato gli illustratori di ogni epoca per la grande ricchezza di situazioni ed immagini che caratterizzano il viaggio nell’aldilà raccontato da Dante. Luoghi tenebrosi e cupi oppure celestiali, popolati da creature angeliche e demoniache, dannati e beati, hanno sempre costituito la grande sfida della creatività dei pittori del passato: ricordiamo, tra i tanti, Sandro Botticelli nel Quattrocento, e nell’Ottocento l’artista Gustave Doré.

Ancora oggi il mondo ultraterreno immaginato da Dante continua ad esercitare un forte richiamo ed una grande ispirazione artistica, ma stavolta con una novità interessante: accanto alle tavole pittoriche ed alle rappresentazioni figurative più classiche, si sono affiancate le strisce dei fumetti. Il creatore di Mazinga e di Jeeg Robot, Go Nagai, già nel 1971, ha realizzato “Mao Dante”, un manga ispirato ai personaggi ed alle ambientazioni cupe della Divina Commedia. Di recente, l’autore di graphic novel e disegnatore Lorenzo Mattotti ha reinterpretato l’Inferno in chiave horror e visionaria.

Su questo stesso filone e sulla stessa Cantica, Mondadori ha da poco pubblicato un volume illustrato da Gabriele Dell'Otto, uno dei più importanti fumettisti al mondo, per anni con la Marvel e la DC Comics, disegnatore di Batman e Spiderman. La suggestione in questo caso è forte ed attuale perché il disegno, le figure e gli scenari apocalittici prendono molto dall’esperienza dell’autore con i supereroi Marvel.

La fusione dello stile Marvel con la trama di Dante appare assolutamente perfetta e ci fa scoprire un’insolita analogia: non è l’Inferno pieno di supercattivi? E Dante non sembra somigliare al supereroe Doctor Strange?

Come Doctor Strange, guidato dall’Antico, anche Dante, guidato da Virgilio (guarda caso in passato considerato un potentissimo mago), esplora, viaggiando per magia, con il corpo e con la mente, mondi ultraterreni, per ritornare al termine di ogni salto spazio-temporale, nel presente “a riveder le stelle” (senza mai muoversi di un millimetro).

Sarà suggestivo, ma forse – perché no – anche Stan Lee aveva letto la Divina Commedia.


Adriana La Volla IV E

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