L’UE: salvarla o buttarla?
- giornalinoliceoumb
- 1 feb 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Sempre di più a molti l’UE appare un progetto fallito. Ma esiste una soluzione alternativa sia alla sua disgregazione che al mantenimento del suo stato attuale?
Sono tempi duri per l’UE: a maggio ci saranno le elezioni europee, e i consensi per i partiti sovranisti crescono sempre di più. L’idea di Europa unita viene considerata da molti ormai fallita, utopica; gente che invoca la disgregazione dell’UE, che desidererebbe tornare all’isolazionismo degli stati. Ma da dove spuntano tutte queste pulsioni nazionaliste? Perché questa voglia di ritorno al passato? Fino a pochi anni fa, l’idea di un’Europa sovranista sarebbe stata quasi fantascienza!
Tutto per una serie di cause, numerose e complesse, che vanno ricercate in un passato un po’ più lontano. Il mondo, rispetto al secolo scorso, è cambiato in modo assai rapido e violento, ma di fronte a questo cambiamento esso si è ritrovato impreparato. Il crollo del Muro di Berlino nel 1989 segnò una profonda crisi: dal punto di vista ideologico, la sinistra, perso quel punto di riferimento che era l’URSS, iniziò a disgregarsi e a dividersi in una miriade di partiti; a livello geopolitico, la NATO, creata con l’obiettivo di contrastare la minaccia sovietica, perse in parte la sua ragione d’essere e, più recentemente, dopo l’attacco alle Torri Gemelle, gli USA di George Bush, in nome della “War on Terror”, hanno sconvolto il Medio Oriente e ne hanno cambiato l’assetto politico in modo radicale e disastroso, causando il risveglio dell’estremismo islamico e guerre civili che ancora oggi proseguono. Infine, con l’avvento della globalizzazione, si è scatenato il terrore di perdere la propria identità nazionale e culturale. Il mondo odierno, insomma, rispetto a quello del secolo scorso, è radicalmente cambiato, tanto da rendere (secondo il mio parere) la dicotomia “sinistra-destra” desueta, in favore di quella più attuale “globalisti-sovranisti”.
Siamo giunti finalmente ai giorni nostri, e altri problemi come l’immigrazione di massa non hanno fatto altro che aumentare nell’uomo occidentale uno stato di timore per il suo futuro, spingendolo a rifugiarsi nel nazionalismo e nelle teorie del complotto. Ma siamo sicuri che il sovranismo sia la soluzione a tutti i problemi del XXI secolo? Se davvero l’Europa divenisse un continente a maggioranza sovranista e l’UE si disgregasse, tutti questi populismi, che oggi vediamo uniti nella lotta contro i loro comuni nemici (Unione Europea, globalizzazione, immigrati…), non farebbero altro che entrare in conflitto fra loro per perseguire i propri interessi nazionali. Insomma, avremmo un continente in perenne tensione. Per non parlare degli USA e della Russia, che non vedrebbero l’ora di mettere le mani su degli staterelli deboli e divisi fra loro, per esercitare su questi la propria egemonia.
Si può fermare quest’ondata sovranista? La risposta è: sì! Ma tutto deve partire da una pesante autocritica dei partiti liberal-progressisti. Essi si sono infatti dimostrati completamente incapaci di gestire i timori della gente di fronte a questi problemi, fingendo che questi ultimi quasi non esistessero, ed etichettando come “razzista”, “fascista” o “ignorante” chiunque osasse indicare una strada alternativa (e non populista) per affrontarli. Inutile dire che questi timori, rimasti inascoltati dagli europeisti, sono stati abilmente sfruttati dai sovranisti. L’UE deve inoltre essere radicalmente riformata, non distrutta: la solidarietà fra stati deve essere reale non solo a parole, e uno stato membro che ne danneggi un altro per i propri interessi deve essere pesantemente sanzionato (es.: la Francia quando attaccò la Libia di Gheddafi, che aveva allora stretti accordi commerciali e petroliferi con l’Italia). Il concetto di “nazione” non deve essere distrutto (il mondo non è ancora pronto) e ad al progetto di “Stati Uniti d’Europa” si dovrebbe preferire una confederazione di stati europei, ognuno con una certa autonomia. Bisogna dare voce ai timori della gente, impedendo che questi vengano sfruttati dai populisti e cercando strade alternative agli attuali problemi. Ma se gli europeisti continueranno a fare quest’opposizione sterile ai sovranisti, mettendosi in perenne antitesi a questi senza proporre alcunché di nuovo, allora il destino dell’Europa sarà segnato.
Francesco Caputi, IV C
Commenti