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LA RUSSIA E L’ESTREMA DESTRA EUROPEA

Le estreme destre o, in generale, gran parte dei movimenti sovranisti europei (come la Lega), si sa, guardano con favore alla Russia di Putin. Essa è considerata un baluardo del nazionalismo e della difesa dei valori tradizionali, e un alleato contro ciò che è percepito come la decadente società multiculturale e globalista dell’Unione Europea. I nazionalisti europei non nascondono il loro appoggio a Putin, anzi lo mostrano spesso alla luce del sole: si pensi alle loro continue richieste di rimuovere le sanzioni alla Russia, di riconoscere la legittimità dell’annessione della Crimea o alle bandiere russe sempre presenti ai comizi della Lega e alle frequenti visite dei sovranisti al leader del Cremlino. E non manca l’appoggio della Russia a questi movimenti attraverso finanziamenti (nel 2014 il Front National di Marine le Pen ricevette un prestito di circa 9,2 milioni di Euro dalla First Czech Russian Bank, una banca ceca trasferitasi in Russia) e, soprattutto, attraverso la propaganda su Internet: è dell’anno scorso la notizia della scoperta di una rete di profili fake russi che pubblicavano notizie false sui Social Network.

Ma siamo sicuri che l’appoggio dell’estrema destra alla Russia sia ben riposto? E siamo sicuri che la Russia sia esattamente come la immaginano i vari nazionalisti europei, un baluardo dell’etno-nazionalismo e della tradizione? Andiamo un po’ a vedere come se la passa l’estrema destra russa: ci aspetteremmo, da parte di quest’ultima, un forte appoggio al presidente Putin, osservando i comportamenti dei loro omologhi europei. E invece no! Anzi, tutt’altro! I partiti d’estrema destra russi sono le forze più anti-Putin del paese. Verrebbe da chiedersi come sia possibile ciò, questa contraddizione. La risposta è semplice: molti sovranisti europei hanno preso un grande abbaglio con la Russia. Se infatti andiamo a vedere i motivi dell’opposizione a Putin da parte di queste forze, noteremo che non sono molto diversi dalle ragioni per cui i nazionalisti europei contestano l’UE e le sinistre: gli ultranazionalisti russi accusano infatti Putin di non saper controllare i flussi migratori provenienti dal Caucaso e dall’Asia centrale (iniziati dopo il crollo dell’URSS) e di difendere le minoranza etniche e religiose presenti in Russia. Che strano, eh? E gran parte dei leader di questi movimenti ora si trovano in carcere per la violazione dell’articolo 282 del codice penale russo, che punisce l’incitazione all’odio etnico e religioso: non molto differente dalla legge Mancino che molti neofascisti italiani vorrebbero abolire. Putin è di solito visto dai nazionalisti europei come il leader anti-islamico per antonomasia, un sorta di nuovo crociato. Peccato per loro che la moschea più grande d’Europa si trovi a Mosca, e che in Russia una grande fetta della popolazione sia di religione islamica (circa 25 milioni di cittadini russi di fede musulmana). Inoltre, le estreme destre europee, sulla Russia, si trovano spesso in piena contraddizione coi nazionalisti dell’Europa dell’Est, in particolare con quelli polacchi e ucraini, che nei confronti della Russia e del suo presidente non nascondono affatto sentimenti di diffidenza o addirittura di odio. Quest’odio deriva soprattutto dal ricordo del non molto lontano dominio comunista sovietico, a causa del quale l’Europa dell’Est soffrì pesantemente. Fatta chiarezza su queste contraddizioni e su quest’abbaglio dell’estrema destra europea, rimane aperta una domanda: se la Russia è così differente da come la immaginano i nazionalisti, perché allora appoggiare questi gruppi? Per puro interesse geopolitico: alla Russia (e in parte anche agli USA) non potrebbe che far piacere la disgregazione dell’UE; sarebbe, in questo modo, assai più facile esercitare la propria egemonia sui paesi europei, deboli e divisi fra loro, e certamente ci si ritroverebbe con una superpotenza in meno di cui preoccuparsi. Gli estremisti di destra europei, per la Russia, non sono altro che degli “utili idioti”, come venivano definiti ai tempi della Guerra Fredda i sostenitori dell’URSS dagli anti-comunisti.


Francesco Caputi IV C

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