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LUXOR, L’ANTICO EGITTO REGALA ANCORA TESORI

Ritrovate tombe egizie ancora intatte.


Il 25 novembre scorso, sono stati presentati alla stampa ed al mondo accademico, i risultati degli scavi di due distinte missioni archeologiche nell’area di Luxor, 600 chilometri a sud del Cairo, condotte dalle autorità egiziane e dall’Istituto francese di archeologia orientale in collaborazione con l’Università francese di Strasburgo. Nella necropoli di el-Asasif è stata, infatti, scoperta una tomba, in parte inviolata, risalente al periodo ramesside (XIX-XX dinastia, 1290-1080 a.C. circa), ma utilizzata anche in periodi successivi ovvero tra il Medio Regno e l’Epoca Tarda. Il proprietario, Tjau-en-khet-ef, era “Scriba nella cappella della mummificazione nel tempio di Mut”, mentre la moglie si fregiava del titolo religioso di “Cantante di Amon”. Il riferimento è alla divinità “madre” (Mut) spesso raffigurata con un copricapo a forma di avvoltoio, sposa di Amon, la massima divinità tebana. Nella sepoltura, come da tradizione, sono stati rinvenuti anche moltissimi oggetti di corredo, tra i quali oltre 1000 ushabti (statuette funerarie). Nel corso della stessa giornata, nella vicina tomba di Pediamenopet, è stato poi aperto davanti ai giornalisti lo splendido sarcofago bianco scoperto circa un mese fa: all’interno, la mummia in buono stato di Puiu, donna vissuta all’inizio della XVIII dinastia (1550- 1500 a.C.). Le mummie sono uno dei simboli dell’antica civiltà egizia e il prodotto di un’arte millenaria senza pari. Nell’antico Egitto, l’imbalsamazione era un vero e proprio rituale sacro, eseguito da sacerdoti chiamati ut, ed inizialmente riservato ai soli faraoni, desiderosi di assicurarsi la sopravvivenza nell’aldilà.

Questa ennesima scoperta, frutto del lavoro appassionato degli archeologi, è la dimostrazione concreta di come la ricerca delle tracce delle civiltà passate possa ancora oggi riservarci straordinarie sorprese e meraviglie così come tanti tesori della Storia dell’uomo attendono di essere ritrovati, nascosti sotto le sabbie del tempo e della memoria.

Ma l’Egitto non è poi così lontano. Il secondo museo, infatti, più importante del mondo, dopo quello del Cairo, per ricchezza e numero di reperti di questa antica civiltà, è il nostro Museo Egizio di Torino che, insieme alle altre attrattive che la città offre, può diventare la meta culturale di un alternativo week-end.


Adriana La Volla, IV E

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