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SANREMO: TRA MUSICA E POLITICA

Implacabile bufera sui social per la vittoria di Mahmood al Festival di Sanremo 2019, il cantante italo-egiziano che ha ribaltato, contro ogni previsione, la classifica, scavalcando il concorrente favorito dal pubblico: Ultimo.


Nonostante il lungo intervallo di tempo intercorso tra la puntata finale di Sanremo ed oggi, le polemiche divampate dopo l’annuncio del vincitore del Festival Della Canzone Italiana non si sono affatto placate. E questo è dovuto unicamente al fatto che le preferenze del televoto siano state inaspettatamente ribaltate dai voti delle giurie tecniche — infatti, se alla fine ha vinto Mahmood, va comunque messo in chiaro che il pubblico da casa aveva senza dubbio premiato l’inedito di Ultimo.

Allora, con l’inaspettato trionfo del cantante italo-egiziano, la tranquillità di Sanremo è stata fortemente compromessa. Ad essersi agitato è soprattutto l’animo di Ultimo, il quale, nella notte delle premiazioni, subito dopo il verdetto, in sala stampa, se l’è presa con i giornalisti. Il motivo? Il televoto, come già detto, aveva proclamato il suo primo posto, ma le giurie ristrette di giornalisti e «d’Onore» hanno ribaltato la classifica! Ultimo, naturalmente, non ha gradito lo sgarro subito, (tanto che, per manifestare il suo fortissimo dissenso, ha anche scritto un tweet velenoso, che poi è stato cancellato…).

Quindi.

Ricapitolando.

Per il primo posto del rapper italo-egiziano, qualcuno parla di boicottaggio, ipotizzando, sempre nell’ottica del complottismo delle lobby di potere, una sorta di «voto politico». Si è puntato il dito in particolare contro la giuria della Sala Stampa e la giuria d’Onore, accusati di aver ribaltato il risultato a pochi minuti dalla fine. «Voto pilotato», commentano alcuni. «Vittoria decisa a tavolino dalla sinistra per promuovere l’integrazione», sostengono altri. «Dispetto a Salvini», aggiungono ulteriori voci di corridoio.

A proposito di quest’ultimo!... Il vice-premier — ormai si sa —, volente o nolente, è sempre nell’occhio del ciclone; e, attraverso una sua discutibile affermazione, ha fatto sì che si parlasse ancora di lui. Il ministro, infatti, deve aver seguito accanitamente l’ultima puntata del Festival, e questo lo ha testimoniato un suo tweet, nel quale esprime il suo leggero e velato dissenso per la vittoria di Mahmood: «La canzone italiana più bella? Io avrei scelto Ultimo, voi che dite?».

La critica da parte di Salvini, certamente (avevate dubbi?), non è passata inosservata. Tanto è vero che lo stesso cantante, consapevole del suo status, in conferenza stampa ha risposto: “Non voglio entrare in nessuna polemica. Io sono un ragazzo italiano al 100%. Sono figlio di madre sarda e papà egiziano”.

E poi c’è stato anche Claudio Baglioni, che ha pensato di rendere la vicenda completamente archiviata, attraverso le affermazioni della sua conferenza stampa conclusiva, alle cui basi vi era un commento circa le modalità di voto. Il direttore artistico del Festival, infatti, ha detto: “Se Sanremo vuole essere una manifestazione popolare, penso che la classifica possa essere decisa solo dal televoto”.

In sostanza… sono veramente tutti contro Mahmood!

E voi? Cosa ne pensate?

Ha vinto il potere politico o la canzone italiana?

Lorenza Metafora, IV C

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